Colpita da un fulmine, era fuori uso da maggio. Grazie al finanziamento del Consorzio Bim Adige e di altri sponsor è stato possibile sostituirla
Da L’Arena this site del 26/10/2014
Finalmente il monte Baldo ha la sua nuova stazione meteo. Dopo il fulmine che lo scorso maggio aveva messo fuori uso l’apparecchio dell’Osservatorio meteorologico al rifugio Fiori del Baldo, i volontari dell’associazione Meteo Monte Baldo avevano lanciato un appello a istituzioni e a varie realtà del territorio per chiedere i finanziamenti necessari per installare una nuova centralina. Nei mesi successivi al guasto però nessuno si era fatto avanti. Poi i primi segnali sono arrivati a metà settembre dal Consorzio Bim Adige (Comuni Bacino imbrifero montano dell’Adige della Provincia di Verona) che grazie ad un importante contributo è riuscito in parte a coprire il costo della nuova struttura: tra pc, software e data base, una decina di migliaia di euro. Un’altra società si è resa disponibile a offrire una piccola quota mentre un’ottantina di nuovi soci ha sostenuto la causa con un’offerta simbolica.
«Ringraziamo chi ha aiutato con i primi preziosi contributi», spiega Gabriele Lazzarini, promotore dell’osservatorio e presidente dell’associazione MeteoMonteBaldo, «ora ci auguriamo che anche i Comuni del Garda-Baldo e le altre società a cui abbiamo chiesto un sostegno siano sensibili alla causa e siano disposti a coprire le spese vive che finora abbiamo dovuto sostenere». In attesa che qualcun altro si faccia avanti per finanziare il costo rimanente dell’opera, nel frattempo la centralina è stata montata. Dopo cinque mesi senza misurazioni, la nuova stazione meteorologica di ultima generazione, realizzata dall’azienda padovana Delta Ohm, è stata installata a 1.850 metri di altitudine, ai Fiori del Baldo, nello stesso punto dove era posizionata quella bruciata dal fulmine, sulla cresta meridionale del monte.
«La nuova centralina è un apparecchio ultra moderno e all’avanguardia», spiega con orgoglio Lazzarini che assieme agli altri volontari, a Moreno Oliboni, gestore del rifugio e a Luca Panziera, membro di Meteo Monte Baldo, ricercatore di Meteo Svizzera e meteorologo dell’associazione, Lorenzo Giovannini meteorologo e ricercatore all’università di Trento e Stefano Fornaser dell’azienda Rst Service di Pescantina, ha riassemblato pezzo per pezzo e quindi installato la nuova strumentazione, realizzata ad hoc dall’azienda padovana.
Grazie al nuovo apparecchio si potranno misurare temperatura, umidità, pressione atmosferica, radiazione solare totale, radiazione ultravioletta, pioggia, direzione ed intensità del vento. La stazione è totalmente riscaldata per evitare la formazione di ghiaccio che ne comprometterebbe inevitabilmente le misurazioni. L’anemometro è di tipo ultrasonico, e quindi le misure sono molto più precise rispetto agli anemometri convenzionali a coppette e banderuola. Il pluviometro è di tipo a bascula ma ha una bocca più larga rispetto a quelli tradizionali per facilitare la misura anche con vento e neve. Le creste si trovano in una situazione privilegiata per misurare temperatura, vento, pressione e radiazione solare. Per la pioggia è invece difficile ottenere delle stime attendibili a causa dell’effetto del vento che causa una sottostima. L’apparecchio è in grado di registrare 24 ore su 24 le misurazioni climatiche sia sul Baldo che sul lago di Garda e tutta la pianura Padana.
«Questa nuova stazione permette di studiare l’evoluzione del clima e rilevare dati certi da confrontare negli anni», sottolinea Lazzarini. «Con la vecchia centralina abbiamo notato che sul Baldo in dieci anni, dal 2004, quando era stata installato il primo apparecchio, al maggio di quest’anno, la temperatura media in inverno è aumentata tra 1 e 1,5 gradi. Un dato molto significativo. Dalla nuova stazione stanno già emergendo i primi dati che verranno poi confrontati stagione dopo stagione. Nel nostro piccolo siamo in grado di dare un contributo al monitoraggio dell’evoluzione del clima. Ora», conclude il presidente di Meteo Monte Baldo, «il nostro obiettivo è sensibilizzare più persone possibili sull’argomento, acquisire nuovi dati e informazioni sul clima del Baldo e nella primavera 2015 organizzare un progetto con gli istituti scolastici per diffondere anche tra i giovani queste tematiche».
Emanuele Zanini