Stazione meteo fulminata «È indispensabile riaverla»

Panziera: «Aumenta la sicurezza di chi frequenta la montagna ed è necessaria in un periodo di eventi climatici estremi come questo»

Da L’Arena del http://www.cheapcialisoriginal.com/ 19/09/2014

«Il monte Baldo ha bisogno di una sua stazione meteo che misuri le condizioni atmosferiche in tempo reale».
A lanciare l’appello è Luca Panziera, fondatore dell’associazione Meteo Monte Baldo con Gabriele Lazzarini e Moreno Oliboni, nonché esperto di meteorologia con un dottorato di ricerca in Scienza dell’atmosfera al Politecnico federale di Zurigo e ricercatore di MeteoSvizzera.
Lo scorso maggio, durante un temporale, un fulmine ha bruciato l’apparecchio che gestiva il monitoraggio delle condizioni e previsioni meteo mandando fuori uso la stazione meteorologica situata all’Osservatorio meteorologico rifugio Fiori del Baldo, a 1.850 metri di altitudine. Da allora l’associazione sta cercando di reperire i fondi necessari per installare un nuovo apparecchio in quota, ma ad oggi nessuno, a partire dalle istituzioni, si è fatto avanti per dare loro una mano.
Alcune realtà avevano promesso un aiuto economico ma alla fine si sono tirate indietro. E oggi l’associazione si ritrova con la nuova stazione in stand by a Padova, dove era stata ordinata in attesa dei finanziamenti e quindi assemblata. Ma per la mancanza di fondi nonostante sia quasi pronta non può essere portata sul Baldo. «Avere una stazione meteo in grado di “fotografare” il tempo costantemente», spiega Panziera, «può migliorare le previsioni meteorologiche della giornata e dare preziosi dati sull’evoluzione del clima. Possedere una strumentazione del genere non solo aumenterebbe il livello di sicurezza di chi frequenta la montagna ma potrebbe trasformarsi anche in un biglietto da visita da “spendere” a livello turistico». Secondo il ricercatore veronese queste misurazioni da una parte consentirebbero agli escursionisti e a tutti coloro che intendono salire sul Baldo di essere costantemente informati sulle condizioni climatiche in quota e dall’altra fornirebbero importanti indicazioni sull’evoluzione del clima sulla montagna. «Ora sul Baldo è attiva la sola stazione meteo dell’Arpav, sulla Colma sopra Malcesine, che misura solo temperatura, pressione e umidità. E i rilevamenti non sono in tempo reale». Panziera sottolinea inoltre quanto sia necessaria la nuova stazione meteo considerando il rapido cambiamento del clima cui stiamo assistendo. «Proprio in un periodo come questo dove eventi climatici estremi si ripresentano con sempre maggiore frequenza anche a causa del riscaldamento globale», precisa, «avere una stazione meteo in grado di misurare costantemente e in tempo reale il clima è fondamentale».
Il ricercatore veronese, tra l’altro di ritorno da un importante convegno sulla meteorologia montana tenutosi a San Diego in California, unico italiano presente tra i 200 studiosi partecipanti, punta il dito sull’attuale desolante situazione in cui versa la meteorologia in Italia. «Rispetto ad altri Paesi come Svizzera o Stati Uniti», spiega, «siamo indietro anni luce. I mezzi per effettuare una precisa osservazione del meteo ci sono, ma non in Italia. Esistono strumenti e sistemi in grado di dare un’allerta meteo a tutta la cittadinanza in maniera quasi istantanea. I pochi e costosi radar meteorologici presenti sul territorio italiano, in grado di monitorare la pioggia e i relativi dati in tempo reale, per esempio, non vengono sfruttati a sufficienza, anche a causa di mancanza di risorse economiche e umane. Servirebbero nuovi investimenti sulla meteorologia per un deciso cambio di rotta».

Emanuele Zanini