Analizziamo le analisi di anomalia termica e precipitativa elaborate dal CNR per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, cercando di fare un bilancio della stagione invernale appena conclusa:
L’anomalia termica media nazionale é stata di +1.8 °C, mentre per quanto riguarda le precipitazioni é stata di +62%. Si notano tuttavia importanti differenze regionali, con i massimi di anomalia sia termici che precipitativi osservati sull’estremo Nord-Est italiano. Per la zona del Monte Baldo, queste analisi indicano un’anomalia termica di quasi +3°C e precipitativa di circa +150%.
A livello nazionale, l’inverno 2013-2014 é stato il secondo più caldo dal 1800, e il quindicesimo più piovoso.
Queste analisi forniscono tuttavia solo un’indicazione di massima, in quanto non tengono conto di tutte le stazioni pluviometriche sparse sul territorio e hanno una risoluzione spaziale che non riesce a rappresentare bene le precipitazioni che vengono misurate sui rilievi.
Per capire meglio quanto accaduto nella passata stagione invernale, riportiamo il link ad un articolo recentemente apparso sul sito di MeteoSvizzera in cui vengono analizzate precipitazioni e temperature nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio per alcune stazioni meteorologiche dei Cantoni Ticino e Grigioni.
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Le Prealpi Venete hanno in generale un clima del tutto simile a quello delle Alpi Svizzere meridionali del Canton Ticino e Grigioni; infatti tali zone si trovano entrambe sul versante sudalpino. Pertanto i risultati dell’ analisi della stagione invernale appena conclusa elaborata da MeteoSvizzera sono probabilmente validi anche per il Monte Baldo: mai nel passato, dalla fine dell’Ottocento, si era osservato un inverno allo stesso tempo così caldo e piovoso sui nostri monti.